Perchè il terrario


Quando coltiviamo piante carnivore temperate come ad esempio esemplari di Sarracenia e/o Dionaea, non dobbiamo di certo preoccuparci nel creare il giusto clima per consentire loro una corretta vegetazione.
Le nostre regioni temperate sono zone caratterizzate da quattro stagioni durante le quali le temperature raggiungono valori rigidi durante l'inverno, temperature molto alte durante l'estate e temperature miti per il resto dell'anno.
Un clima che come dice la parola "temperato" ben si presta a questa tipologia di piante e quindi è sufficiente posizionarle stabilmente all'esterno come ad esempio in un giardino o su di un balcone.
Quasi inevitabilmente, per ogni coltivatore di piante carnivore, arriva prima o poi il momento di completare ed arricchire la propria esperienza in questo settore... la coltivazione delle piante carnivore tropicali.
I generi Nepenthes ed Heliamphora ad esempio sono tra le piante carnivore tropicali più ambite da quasi tutti i coltivatori, una vera e propria sfida, poiché la loro coltivazione è subordinata al fatto di creare attorno a loro un microclima tropicale che purtroppo nelle nostre regioni è praticamente impossibile ottenere in maniera naturale.
Indubbiamente gli elementi più importanti per una corretta coltivazione di questi generi, sono la temperatura e la luce solare, elementi che difficilmente si riescono ad ottenere alle nostre latitudini durante ad esempio i mesi invernali.
Le alte temperature che si sviluppano durante i mesi estivi, sono ben sopportate dalle piante carnivore tropicali, e quindi durante queste stagioni si possono collocare all'esterno con la sola attenzione di dar loro un buon apporto idrico per ricreare una corretta condizione di umidità.
Se durante i mesi estivi è quindi facile ricreare le caratteristiche igrometriche per mantenere queste particolari piante in salute, durante i mesi invernali invece è indispensabile realizzare ambienti protetti in grado di preservare il più possibile le piante dal freddo e da un corto fotoperiodo... il terrario.
Il termine "Terrario" prende spunto dalla parola "Acquario" dove il prefisso "Acqua" viene sostituito dal prefisso "Terra", quindi se si intende per aquario un recipiente che contiene acqua, immaginiamo il terrario come un altrettanto recipiente che contiene invece della terra.
In ogni caso, ambedue hanno una cosa che li accomuna.... ospitare organismi viventi, il primo i pesci, mentre il secondo le piante.
Un terrario è quindi un contenitore dalle dimensioni più o meno grandi, realizzato possibilmente utilizzando un materiale trasparente come plastica o vetro.
Avremo quindi una sorta di teca all'interno della quale possiamo coltivare le nostre piante garantendo loro un corretto clima, caratterizzato da un proprio ecosistema equilibrato.
Una prima classificazione dei terrari li suddivide in due caratteristiche ben distinte… terrari aperti e terrari chiusi.
I primi, sono quelli che hanno una parte, superiore o laterale, sempre aperta, e si utilizzano per la coltivazione di vegetai che non hanno bisogno un'eccessiva umidità, come ad esempio cactus e piante grasse.
I terrari chiusi invece sono provvisti di coperchi o vetri laterali scorrevoli che ne assicurano una perfetta chiusura e che risultano quindi ideali per tutte quelle piante che richiedono oltre al calore e alla luce, un alto tasso di umidità, fattore che si viene a creare al loro interno attraverso la giusta irrigazione e alla traspirazione delle piante stesse.
Tralasciando il discorso dei terrari aperti, tratteremo invece quelli chiusi che come detto in precedenza sono praticamente indispensabile per la coltivazione delle piante carnivore tropicali.
Iniziamo con il dire che esistono due tipi di terrari che fanno al caso nostro:
Il primo tipo, che chiamo semplicemente “terrario sterile”, contiene unicamente piante, risulta di certo meno accattivante dal punto di vista estetico rispetto al precedente, ma ha il vantaggio di richiedere minori attenzioni.
Il secondo che classifico come “terrario in stile natura”, ha la caratteristica principale di riprodurre quasi fedelmente il biotopo delle piante ospitate, possiede indubbie qualità estetiche ma necessita di contro un’accurata e complessa manutenzione.